Un’indagine della Ipsos ha confermato la reputazione del farmacista come professionista affidabile, competente e disponibile. L’indagine, condotta tra novembre e dicembre 2022, ha coinvolto un campione di 1.000 italiani e 400 farmacisti, con l’obiettivo di analizzare l’evoluzione del percepito del farmacista durante e dopo la pandemia di COVID-19.
I risultati dell’indagine hanno mostrato che il farmacista è percepito come un professionista competente e accessibile da quasi 8 cittadini su 10 (77%) che ne hanno fiducia per la gestione della propria salute.
La ricerca ha anche evidenziato che negli ultimi tre anni la farmacia è stata considerata un presidio sanitario di riferimento per la maggior parte degli italiani, svolgendo un ruolo di pubblica utilità attraverso l’erogazione di una molteplicità di servizi.
Inoltre, la pandemia ha rafforzato la percezione del ruolo strategico del farmacista nel Servizio sanitario nazionale, rendendolo il perno del Ssn nella somministrazione di tamponi e vaccini, trasformando messaggi di posta elettronica e SMS in ricette digitali e dispensando terapie complesse.
Tuttavia, i farmacisti hanno anche segnalato alcune difficoltà, in particolare l’eccessivo carico di burocrazia che grava sull’attività quotidiana in farmacia, che rappresenta una delle principali sfide per la professione. La Federazione degli Ordini ha dichiarato di impegnarsi su due fronti principali: la digitalizzazione, che consenta di automatizzare una parte degli adempimenti amministrativi e il costante confronto con le istituzioni per sburocratizzare la quotidiana attività dei farmacisti, consentendo loro di concentrarsi sui bisogni di salute dei pazienti. Infine, il 93% degli italiani ha una farmacia di riferimento scelta principalmente per la fiducia (37%), la vicinanza (57%) e la soddisfazione per il servizio offerto (42%).