Luci e ombre: il settore farmaceutico macina numeri di tutto rispetto ma la laurea in farmacia sta perdendo appeal.
Unifarm per il 2022 ha registrato un fatturato di quasi 385 milioni di euro e un risultato d’esercizio di 6,2 milioni di euro, il più alto nella sua storia. Il giro d’affari è aumentato del 6%, e le vendite sono cresciute di oltre 18 milioni di euro. “Le farmacie hanno capito che la private label è un’opportunità per sostenere la marginalità e proporre prodotti dal rapporto qualità prezzo interessante in categorie dell’area commerciale dove oggi è forte la pressione dell’online, come integratori e cosmetici”
Tuttavia, va registrato che il settore farmaceutico sta affrontando una diminuzione del numero di laureati in farmacia. Secondo il rapporto del Consorzio interuniversitario Almalaurea, il numero di laureati in farmacia è in calo, passando da 5.082 nel 2017 a 4.694 nel 2021. Il trend è caratterizzato anche da un aumento del divario di genere, con le donne che rappresentano il 75% dei nuovi laureati. Nonostante ciò, le opportunità lavorative per i laureati in farmacia rimangono elevate, con tassi di occupazione che si mantengono stabili nel tempo.
Si tratta di un fenomeno che non avrà probabilmente a breve ricadute sul business ma che di certo va attenzionato, e le cui cause dovrebbero essere molteplici: policy pubbliche, mercato del lavoro in generale le prime che ci vengono in mente.
Certo è che per avere risultati le risorse umane restano un fattore critico di successo.
Fonte: Pharmacyscanner.it e rifday.it