Crisi energetica, anche il farmacuetico sotto stress

La tempesta perfetta del caro bollette si abbatte anche sul settore famaceutico: costi di energia e gas sono le voci più pesanti, ma impattano anche l’aumento delle materie prime e dei costi del packaging. Senza tacere la svalutazione dell’euro.

Marcello Cattani, presidente Farmindustria, ha ricordato che le aziende farmaceutiche non stanno per ora scaricando i costi sui cittadini, ma lo scenario è chiaramente critico: c’è anche l’incognita covid-19 per il prossimo autunno, sommato a costi energetici cresciuti del 600%, inflazione all’8,4%, principi attivi dei farmaci aumentati del 50% e una domanda in crescita.

Inoltre il prezzo dei farmaci rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale è negoziato con l’Agenzia italiana del Farmaco, l’Aifa, e per questo i prezzi si sono ridotti di un ulteriore 1% nell’ultimo anno.

Un’altra criticità è data dal fatto che il settore farmaceutico per funzionare ha bisogno di scorte da tempi lunghi, che per questo sono di solito ragguardevoli ma in una fase del genere il rischio esaurimento è presente.

Non soprende allora che Farmindustria abbia lanciato un appello alla politica, affinché la nuova legge di bilancio metta a budget delle risorse per le aziende del settore.

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