CBD, il Tar riammette l’uso

Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio ha temporaneamente sospeso il decreto governativo che rende illegale la vendita di prodotti contenenti cannabidiolo (CBD) al di fuori delle farmacie: la sentenza del Tar ha quindi riabilitato la vendita di questi prodotti, vendita bloccata a causa del decreto, pubblicato ad agosto, che classificava come stupefacenti i prodotti a base di CBD estratto dalla marijuana e vietava la loro vendita nei negozi noti come “cannabis light”.

Questa sentenza è stata emessa in risposta al ricorso presentato da Imprenditori canapa Italia (ICI), l’associazione che rappresenta questi negozi. Secondo il ricorso di Imprenditori canapa Italia, che è stato accolto dal Tar, il governo non ha raccolto i pareri scientifici necessari per dichiarare il CBD una sostanza stupefacente, tra cui quello del Consiglio superiore della sanità.

Il Tar ha programmato un’udienza per il 24 ottobre per emettere un parere definitivo sulla questione.

La situazione legale relativa al CBD in Italia resta quindi complessa: il decreto di agosto annulla un decreto del 2020, che a sua volta blocca un decreto precedente del 2016 che rendeva illegale la vendita di sostanze a base di CBD.

Va anche ricordato che il cannabidiolo, noto come CBD, è uno dei numerosi principi attivi contenuti nella marijuana e, se assunto, produce principalmente una sensazione di rilassamento. Il principio attivo comunemente associato agli effetti stupefacenti della marijuana è il tetraidrocannabinolo (THC), il quale può essere legalmente venduto solo in farmacia, previa prescrizione del medico.

Fonte https://www.ilpost.it/2023/10/05/tar-lazio-sospeso-decreto-cbd/

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