La metà abbondante del mercato dell’agroalimentare biologico in Italia, circa 2,4 miliardi, è appannaggio di farmacie e parafarmacie, e dell’e-commerce (fonte Rapporto Bio Bank 2021): la pandemia, tra l’altro, ha sostenuto la crescita di un settore che in dieci anni ha più che duplicato il suo volume (+110%). Nel dettaglio iper e supermercati hanno quasi quadruplicato le proprie vendite (268%), mentre i negozi e l’online hanno avuto invece un incremento del 52%, e per i negozi specializzati, infine, le vendite sono rimaste quasi invariate: 1.005 milioni di euro nel 2012, 996 nel 2021.
Da capire, per gli operatorei e per i diretti interessati, se al canale farmacia convenga quindi dedicare maggiore attenzione al settore: il bio ha ampi margini di crescita, sia per l’interesse dei giovani, sia per la sensibilità ambientale sempre più diffusa, come rivela ad esempio l’ascesa della cosmesi solida. Ma le farmacie dovranno decidere se cedere quote a concorrenti come le profumerie o no, perdendo però il valore di immagine che il bio può portare.